Una nota su una Santa Margherita un po’ particolare…
Tribuna Stampa 2.0 sceglie come logotipo una stilizzazione di una stampa del 1589 di Philippe Thomassin.
L’incisore francese ebbe in coraggio, in una cattolicissima Roma, di reinterpretare un celebre dipinto di Raffaello Sanzio in cui la Santa sottomette il drago con una palma. L’opera del Thomassin sostituisce però il simbolo del martirio con qualcosa di somigliante ad una penna, facendo così chiaro riferimento a Margherita di Navarra (anche nota come Margherita d’Angoulême), scrittrice, poetessa, donna d’intelletto e di grande influenza politica e culturale, rinomata per essere stata protettrice di artisti e letterati nonché figura centrale della riforma religiosa francese.
Questo simbolo è dunque perfetta sintesi di molteplici significati che riconducono a concetti come libertà di espressione, difesa delle idee, amore per la cultura, ma soprattutto ci ricorda il “potere” che hanno la scrittura, il giornalismo e più in generale l’informazione, nella nostra società.
La stampa di Thomassin è anche intrecciata alla storia di Santa Margherita Ligure. pubblichiamo qui di seguito l’interessante storia.
Santa Margherita Ligure:
il perchè di un nome?
Una ricerca storica relativa ad una stampa del 1589 ed il ruolo dei Durazzo nella costruzione dell’omonima villa e del Duomo fanno emergere un’ipotesi per la scelta di Santa Margherita come nome del borgo di Pescino.
Da una ricerca intorno ad una stampa raffigurante Santa Margherita, incisa nel 1589 da Filippe Thomassin1, che si è ispirato ad un quadro di Raffaello del 1519, è nata un’ ipotesi circa il significato dell’attribuzione di questo nome al borgo di Pescino (oggi Santa Margherita Ligure).
Villa Durazzo e la Cattedrale
trasformarono il Borgo di Pescino
Nei primi anni dopo la peste del 1656, il borgo di Pescino ebbe una profonda trasformazione.
La prima pietra del Duomo dell’attuale Santa Margherita fu posta nel 1658, dopo che la parrocchia era stata ricostituita nel 1646 dal cardinale Stefano Durazzo dell’arcidiocesi di Genova.
Negli stessi anni Villa Durazzo fu costruita da Giovan Luca Durazzo, uomo di famiglia religiosa con fratelli gesuiti e sorelle suore. La costruzione ebbe termine nel 1678 poco prima della morte dello stesso Giovan Luca Durazzo.
Una veduta prospettica di “Santa Margarita”, databile intorno al 1750.
È opportuno notare in una veduta prospettica di “Santa Margarita”, databile appunto intorno al 1750, Villa Durazzo, la Cattedrale ed il borgo di Pescino per rendersi conto della rilevanza di queste due costruzioni.
Si noti anche che il forte, che nel 1550 aveva difeso Pescino e Corte dal famoso pirata Dragut, era situato fra il golfo al quale si affacciava Pescino e quello al quale si affacciava Corte.
Villa Durazzo è stata costruita nel posto più sicuro, alle spalle del forte.
La dimensione della Villa, della chiesa annessa, della discesa coperta al mare ed al forte è ben maggiore di quella della stessa Cattedrale.
Questa veduta prospettica evidenzia già la denominazione “Santa Margarita”.
Come ben si sa, fu Napoleone il 22 dicembre 1812 ad unificare d’ imperio il borgo di Pescino e quello di Corte ed a chiamare entrambe “Porto Napoleone”. Questa denominazione rimase fino al Congresso di Vienna del 1815.
Una stampa dei tempi di Napoleone
Ai tempi di Napoleone la stampa, che si riporta qui sotto, rappresenta Porto Napoleone. Anche se la stampa riporta in primo piano la Cattedrale, evidenzia la rilevanza di Villa Durazzo e mostra come i due edifici fossero di grande evidenza nell’edificato esistente2 e lo caratterizzassero .
Il nome di Santa Margherita fu deciso per i due borghi unificati da Vittorio Emanuele I.
Vittorio Emanuele I dopo il congresso di Vienna, mantenendo l’unificazione dei due borghi, diede ufficialmente il nome di Santa Margherita a tutto il Comune. Il consiglio comunale nella seduta del 30 novembre 1815, decise all’unanimità di porre la città sotto la protezione del patronato di Santa Margherita vergine e martire di Antiochia di Pissidia.
Dopo l’unificazione dell’Italia
fu deciso l’attuale nome
di Santa Margherita Ligure
Nel 1860, con l’unificazione dell’Italia, poiché troppi comuni del regno portavano lo stesso nome, il consiglio comunale di Santa Margherita nella seduta del 26 novembre 1863 deliberò di cambiare il nome in Santa Margherita Ligure. L’atto fu approvato con Decreto dal sottoprefetto del circondario di Chiavari il 31 dicembre 1863.
Quando Pescino venne anche denominato informalmente Santa Margarita? È ragionevole supporre contestualmente alla costruzione di Villa Durazzo e della Cattedrale a metà del 1600.
Non è ben chiaro allo scrivente quando il borgo di Pescino venne informalmente chiamato anche di Santa Margarita. È tuttavia noto che i “Margaitin” (cioè gli abitanti di Pescino, che erano chiamati così perchè Pescino si identificava da tempo informalmente con Santa Margherita) e i “corteixi” (ovvero gli abitanti di Corte) fossero da tempi lontani “nemici”.
La veduta prospettica di Santa Margarita databile intorno al 1750 indica peraltro come questa denominazione fosse antecedente tale data.
È ragionevole supporre che la denominazione informale di Santa Margarita avvenisse contestualmente alla profonda trasformazione di Pescino che avvenne con la costruzione di Villa Durazzo e la contestuale edificazione della Cattedrale a metà del 1600.
Intorno al 1670 Giovan Luca Durazzo, “Ministro residente” a Roma della Repubblica di Genova, si scontrò con Clemente IX ed il Santo Uffizio per una concezione religiosa troppo intransigente.
È proprio di quel periodo la coraggiosa presa di posizione nei confronti di Clemente IX della Repubblica di Genova e del suo “Ministro residente” a Roma, Giovan Luca Durazzo, uno dei principali esponenti della famiglia Durazzo, che peraltro stava proprio costruendo Villa Durazzo.
Tale presa di posizione induce il sospetto che la denominazione Santa Margarita venisse scelta per precise ragioni di Stato, per sottolineare l’indipendenza della Repubblica da una concezione religiosa troppo intransigente.
Giovan Luca Durazzo infatti ebbe un’esperienza internazionale a Parigi e a Londra ed infine a Roma.
La presenza a Parigi certo lo portò a conoscenza delle vicende che avevano interessato questa corte, la sua vicinanza al mondo protestante nel secolo antecedente ed in particolare del ruolo avuto al proposito da Margherita di Navarra, sorella del re di Francia Francesco I e forse addirittura alle vicende che avevano interessato Philippe Thomassin ed il Santo Uffizio per una sua stampa a Roma del 1589 di Santa Margherita, che in realtà celebrava Margherita di Navarra, sfidando la Santa Inquisizione.
Giovan Luca Durazzo fu mandato poi a Roma dalla Repubblica di Genova come inviato straordinario nel 1667 e vi ritornò come ministro residente dal 1669 al 1671. In questa seconda circostanza, incurante della collera di Clemente IX e del Santo Uffizio, difese energicamente la piena sovranità della Repubblica nei confronti di un inquisitore, padre Passi, troppo intransigente e invadente per la mentalità giurisdizionalista della classe di governo genovese. 3
La stampa di Filippe Thomassin
La stampa di Santa Margherita a Roma del 1589 dell’incisore francese, Filippe Thomassin, aveva celebrato più Margherita di Navarra che la Santa stessa.
Al momento non ci è dato certo di conoscere perché mai si diede il nome di Santa Margherita al borgo di Pescino, ma in un momento in cui vi erano delle divergenze tra la piena sovranità della Repubblica e una visione ecclesiale intransigente, post Concilio di Trento, di papa Clemente IX, un’ipotesi tuttavia può venire dalla stampa del 1589 dell’incisore francese, Filippe Thomassin, allora residente a Roma.
L’ipotesi può essere in parte avvalorata anche dal fatto che un originale di questa stampa è di provenienza locale ed andò all’asta a Chiavari negli anni ’90 come parte del patrimonio di una notissima famiglia del Tigullio.
Il Thomassin si era ispirato al quadro di Raffaello, oggi al Louvre, dedicato a Santa Margherita di Antiochia, dipinto nel 1519 in onore di Margherita di Navarra, sorella di Francesco I, re di Francia.
Questo quadro di Raffaello Sanzio rappresenta Santa Margherita di Antiochia che, con un rametto di palma, simbolo del suo martirio per difendere la sua verginità, sottomette un drago.
Margherita di Navarra4 è nata nel 1492 ed è morta 1549 ed al tempo del quadro di Raffaello non era forse ancora impegnata nelle controversie religiose che con il Concilio di Trento e la Santa Inquisizione caratterizzarono poi il 1500.
Margherita di Navarra fu ben nota per la sua influenza sugli affari di Stato e come protettrice dei protestanti.
Il protestantesimo ebbe poi alla corte di Francia grande peso tanto che lo stesso re di Francia, Enrico IV, fu lui stesso calvinista fino alla sua abiura nel 1594, che avvenne quindi cinque anni dopo che l’incisore francese, Philippe Thomassin, ebbe ad interpretare a Roma in modo particolare il dipinto di Santa Margherita di Raffaello del 1519.
Filippe Thomassin ebbe il coraggio nel 1589 di rappresentare proprio a Roma, quando il suo re Enrico IV era ancora calvinista, come Santa Margherita, una giovane donna, che doma il drago del quadro di Raffaello, non con in mano una palma, simbolo del suo martirio, ma qualcosa che poteva sembrare una penna.
Questa modificazione cambiava profondamente il significato del quadro di Raffaello e dava alla libertà di pensiero e di stampa una valenza particolare. Questa stampa dopo il Concilio di Trento e la Santa Inquisizione sembrava essere intesa, pur non apertamente, a celebrare più la figura di Margherita di Navarra che la Santa Margherita di Antiochia. Si noti anche che Calvino stesso era rappresentato spesso con in mano una penna.
Proprio l’anno successivo all’incisione di questa stampa, nel 1590, Filippe Thomassin ebbe seri problemi con la Santa Inquisizione.
Fu questa Santa Margherita “laica” che suggerì a Gian Luca Durazzo la denominazione di Santa Margherita per il borgo per il quale tanto era impegnato?
È ragionevole che Giovan Luca Durazzo, che aveva avuto esperienze internazionali prima a Parigi e poi Roma, avesse avuto notizie di questa Santa Margherita, interpretata diremmo noi oggi in modo “laico” dal Thomassin. Non è impossibile che il duro confronto con Papa Clemente IX ed il Santo Uffizio abbia influito nel far denominare Pescino Santa Margherita, con riferimento informale proprio a questa interpretazione “laica”, per rappresentare anche nei confronti del Papato la posizione della Repubblica di Genova e personale di Giovan Luca Durazzo, religiosa, ma contraria ad una concezione cattolica troppo intransigente. È un’ipotesi tutta da approfondire.
La posizione della famiglia Durazzo all’arrivo di Napoleone, oltre cent’anni dopo, si mostrava certo particolarmente aperta alle idee portate da Oltralpe e la stampa di Philippe Thomassin fa oggi bella mostra al Castello di Chiavari come simbolo della vittoria del pensiero e della libertà di stampa sul “male”.
Enrico Campagnoli
Grazie, splendida iniziativa da me particolarmente apprezzata poiché per oltre quarant’anni ho trascorso estati e Natali in quel di Santa o e i miei genitori possedevano uno splendido appartamento a Corte. Felice dunque di constatare che la Santa abbia influito sul mio avvenire professionale… Buon. Natale!
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Cara Nicoletta,
anch’io sono spesso a Santa ed a Chiavari. Questa stampa celebra Santa Margherita per celebrare Margherita di Navarra, sorella del re di Francia, che ha influito non poco sulla politica francese del tempo, la stessa alla quale Giovanni da Verrazano aveva nel 1524 dedicato la baia sulla quale cento anni dopo e’ nata New Amsterdam e poi l’odierna New York. Un personaggio che involontariamente con un filo sottile sembra esser ’ stata legata tanto a Santa quanto a New York
Un cordiale saluto
Enrico Campagnoli
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