La Federazione Nazionale Giornalisti Pubblicisti Italiani (FNGPI), organizzazione non sindacale, denuncia che una Delibera della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) colpisce la FNGPI perché propone un nuovo quadro normativo per l’informazione e la comunicazione, con maggiori diritti per i giornalisti pubblicisti, che rappresentano due terzi dei giornalisti.
La FNGPI auspica un referendum
fra tutti i giornalisti sul futuro della loro professione, votando su diverse idee alternative indicate dalle organizzazioni del settore.
Mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Direttivo della FNGPI nella riunione telematica del 28 settembre 2018.
La Federazione Nazionale Giornalisti Pubblicisti Italiani (FNGPI), organizzazione non sindacale, denuncia che una Delibera della FNSI (Federazione Nazionale della Stampa) colpisce la FNGPI perché propone un nuovo quadro normativo per l’informazione e la comunicazione, con maggiori diritti per i giornalisti pubblicisti, che rappresentano due terzi dei giornalisti;
IL FATTO
La Giunta Esecutiva della FNSI, ovvero del sindacato unitario dei giornalisti, professionisti e pubblicisti, il 12 settembre 2018 ha deliberato di richiedere sanzioni disciplinari nei confronti del Presidente, Enrico Campagnoli, e degli iscritti alla FNGPI anche iscritti alla FNSI, ovvero al sindacato unitario, per avere la nostra organizzazione richiesto ed ottenuto un incontro a Roma con il Sottosegretario all’Informazione, sen. Vito Claudio Crimi per presentare delle proprie idee.
Queste idee, elaborate con i colleghi e tuttora in pubblica consultazione, hanno inteso essere un contributo per un quadro normativo dell’informazione e della comunicazione collocato nell’alveo della regolamentazione professionale europea e capace di incidere sullo sviluppo sociale ed economico del Paese.
Queste idee hanno insita la richiesta di maggiori diritti per i giornalisti pubblicisti, che rappresentano i due terzi della categoria.
La FNGPI denuncia la gravità della motivazione addotta dalla FNSI: “ritenendo – si legge infatti nella Delibera– che tale iniziativa (assolutamente non sindacale, ma di proposta di idee per un migliore futuro dell’informazione e della comunicazione che comporti maggiori diritti per i pubblicisti e per tutti i comunicatori, N.d.R.) sia lesiva del principio di rappresentanza unica ed unitaria dei giornalisti italiani spettante alla Fnsi, così come definiti nell’art.2 dello Statuto Federale”.
La FNSI non contesta quindi la lesione di una rappresentanza sindacale unitaria, ma contesta al Presidente ed agli iscritti alla FNGPI, iscritti anche alla FNSI, il diritto di esprimere, anche in modo associato, delle idee, giuste o sbagliate che siano, per contribuire ad un migliore futuro dell’informazione e della comunicazione, come se l’iscrizione di un giornalista al sindacato unitario per le tutele sindacali possa comportare una sua rinuncia a diritti costituzionali, come quelli garantiti dagli articoli 18 e 21 della Costituzione.
Peraltro, come risulta chiaro dalle idee che sono state presentate nell’incontro a Roma il 18 settembre, non corrisponde nemmeno a verità che si sia richiesta l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti, come indicato specificatamente nel documento al punto 1.4.0.
A conclusione la FNGPI, ribadendo che non intende svolgere attività di tipo sindacale, rivendica il diritto di libera espressione e di condivisione delle idee ed invita a prendere visione del documento sopraccitato ed esprimere valutazioni e commenti nel questionario online.
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