Milano: censura agli “Stati Generali del giornalismo turistico ed agroalimentare”. No – e non per colpa degli organizzatori – alla presentazione delle idee, utili anche per il settore turistico ed agroalimentare, indicate dalla FNGPI al Sottosegretario Crimi lo scorso 18 settembre.

Milano, 7 ottobre 2018 – Gli “Stati Generali sul giornalismo turistico ed agroalimentare”, organizzati al Palazzo della Regione Lombardia il giorno 8 e 9 ottobre 2018 dal Gruppo Italiano della Stampa Turistica (GIST) e da ARGA-Lombardia, ovvero dalla stampa agroalimentare lombarda, prevedevano fino al pomeriggio di sabato 6 ottobre che ad un tavolo di lavoro su “Giornalismo e nuove professioni dell’informazione”, nel pomeriggio di lunedì, fossero rappresentate, pur succintamente, anche le idee presentate a Crimi dalla FNGPI il 18 settembre scorso, assieme ovviamente a tutte le altre idee che potessero in qualche modo contribuire a suggerire un quadro normativo che migliorasse la situazione di due settori di specializzazione fortemente “toccati” dal mutamento del mondo dell’informazione e della comunicazione, come quello turistico e quello agroalimentare.

È stato vietato!

Desidero comunque ringraziare gli organizzatori.

Peccato, perché le idee che abbiamo proposto a Crimi il 18 settembre suggeriscono di regolamentare la comunicazione e l’informazione in un modo che – credo – sarebbe stato di interesse per i partecipanti.

Le idee – si sa – sono comunque pericolose e contagiose, anche quando se ne ha paura ed alle idee si risponde prima con la proposta di deferimento ai probiviri, poi con la richiesta di impedire un sereno confronto con altre idee ad un tavolo, come sarebbe stato in quest’occasione.
Sarà comunque un piacere da parte nostra, come FNGPI, invitare ad una prossima nostra video-teleconferenza per un confronto di idee tutti i soggetti interessati, compresi quelli che oggi si sono opposti alla nostra partecipazione agli stati generali del giornalismo turistico ed agroalimentare, non certo su temi sindacali dei quali – è ben noto – la FNGPI non si occupa, ma sul futuro del quadro normativo dell’informazione e della comunicazione prima delle decisioni che il Governo vorrà assumere in merito.

Perché credo che le idee che avremmo potuto portare al tavolo potevano essere di interesse per i partecipanti?

Le idee che la FNGPI ha presentato al Sottosegretario di Stato il 18 settembre scorso, sono delle idee che consentirebbero, con molta maggiore flessibilità ed anche in caso di eventuale abolizione dell’Ordine, alle “associazioni professionali” (ex. art 2 della legge 4/2013), in forma aggregata” (ex. art. 3 della legge 4/2013) di operare di concerto con le Istituzioni e, se abilitate da disposizioni nazionali, di operare come “autorità competente” (ex art.4 punto d del DL 206/2007) e di avere quindi il potere di riconoscere, di regolamentare e disciplinare con opportuna deontologia tutte le specifiche attività professionali del mondo dell’informazione oggi esistenti e quelle che potrebbero domani costituirsi.

Collocando inoltre le professioni dell’informazione e della comunicazione nell’alveo della regolamentazione comunitaria delle professioni sarebbe più facile ottenere la Tessera Professionale Europea per i Giornalisti, come hanno già ottenuto per altre professioni con la Direttiva 2013/55/EU, che oltre a consentire opportunità di lavoro per i giovani, potrebbe essere di stimolo per la costruzione di un’Europa dei popoli.

Queste idee – credo – avrebbero consentito di dare una ragionevole risposta alle due principali domande che gli organizzatori intendevano porre.

Com’è cambiata la professione e quali sono i problemi emergenti?

Quali le soluzioni e gli strumenti?

Enrico Campagnoli

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