Avevamo fatto circolare a fine luglio un questionario sugli Stati Generali dell’Editoria e dell’Informazione, l’obiettivo era quello di raccogliere dei dati su alcuni aspetti che abbiamo ritenuto rilevanti.
Ecco una prima (e breve) analisi dei primi risultati. Continueremo a raccogliere impressioni, il questionario è ancora raggiungibile qui.
Non stupisce che al nostro questionario abbiano risposto per la maggior parte giornalisti pubblicisti. La partecipazione (60 risposte), comunque, è molto scarsa.
Confermata l’efficacia della stampa online (compresi blog e podcast) per la “circolazione” delle notizie. Per importanza l’invio diretto tramite newsletter è il secondo metodo più importante per raggiungere le persone.
Sorprende la performance dei social network che tutti insieme “pesano” quanto la stampa tradizionale. Twitter rimane la piattaforma preferita dai giornalisti.
Una grande maggioranza è interessata a conoscere il contenuto dei contributi inviati al Dipartimento (sarebbero circa 500) . Purtroppo, ad oggi, non sono ancora stati resi pubblici.
I contributi inviati al Dipartimento, come sappiamo, difficilmente sono stati pubblicati dai mittenti. Più della metà del campione non ha conoscenza del contenuto di nessuno di essi.
Il mezzo preferito per la divulgazione dei contributi è stato ancora una volta il web.
Gli incontri pubblici degli Stati Generali sono stati seguiti molto poco (sia in sala che online). Più della metà di chi ha risposto al questionario ammette di non averne seguito nessuno.
La qualità delle relazioni iniziali degli incontri sono state percepite positivamente. C’è però da sottolineare che il dato non è significativo perché il numero delle impressioni ottenute è superiore al numero di persone che hanno dichiarato di aver seguito gli incontri.
La qualità degli interventi prenotati non raggiungono, in media, la sufficienza. Segnaliamo in questo dato lo stesso “errore” della domanda precedente.