Una bella notizia per le vacanze: grazie ad un pubblicista, il Parco Nazionale di Portofino è oggi una realtà a beneficio di tutto il Paese.

Una bella notizia per le vacanze!

Grazie all’impegno di un pubblicista, il Parco Nazionale di Portofino è oggi una realtà a beneficio dell’intero Paese, dopo che per anni la mancata applicazione della legge nazionale  ha consentito l’assalto al territorio limitrofo al Parco Regionale.

Marco Delpino, un giornalista pubblicista, socio fondatore della FNGPI, ha ottenuto un’importante vittoria: l’istituzione, sia pur provvisoria, del Parco Nazionale di Portofino; questo è avvenuto prima grazie ad un’intensa campagna sulla rivista, di cui è direttore responsabile, per denunciare l’assalto al territorio del Parco Regionale di Portofino e delle aree limitrofe, nelle more che venisse applicata la legge che aveva già istituito il Parco Nazionale di Portofino, ma che lasciava alle autonomie locali tempi e modi per la sua definizione, poi, dopo l’inerzia di quest’ultime, con un’azione vittoriosa avanti al Tar del Lazio per il rispetto della legge nazionale.

Dopo svariati anni di mancata applicazione della legge da parte delle istituzioni e senza che nulla avvenisse per informare correttamente sui pro e i contro del “parco nazionale”, l’Associazione Internazionale Amici del Monte di Portofino, della quale Marco Delpino è vice-presidente, e la onlus Vas, Verde ambiente e società, ricorrevano al Tar del Lazio, che ha emesso una sentenza, che accoglieva il ricorso ed obbligava all’applicazione della legge dello Stato.

Il Ministero dell’Ambiente ha conseguentemente e doverosamente, entro i termini fissati dal Tar Lazio, dato una definizione provvisoria alla delimitazione del Parco Nazionale di Portofino, dando attuazione ad una legge, che, disattesa da qualche anno, ha determinato, per la paura che venisse realizzato il Parco Nazionale, l’assalto al territorio limitrofo alla delimitazione del Parco Regionale e lo stravolgimento di intere zone con grave danno, talvolta senza alcun Piano Urbanistico Comunale (PUC) e piano di lottizzazione approvato e perfino con Carte Catastali ed Carte Tecnica Comunali, pubblicate sul Sistema Informativo Territoriale (SIT) del sito web comunale, non corrispondenti la prime al catasto nazionale e le seconda alla realtà dei luoghi.

Il Parco Nazionale di Portofino è oggi una realtà. Sono otto i nuovi comuni parzialmente inclusi nel Parco Nazionale di Portofino: Recco, Avegno, Coreglia, Rapallo, Chiavari, oltre a quelli che già facevano parte del Parco Regionale di Portofino, ovvero Portofino, Santa Margherita e Camogli.

Dopo oltre tre anni di mancata applicazione della legge istitutiva, senza che nulla avvenisse, il Ministero non ha potuto far altro che applicare la legge (come correttamente il TAR del Lazio ha sentenziato) dando ragione ai cittadini che hanno fatto ricorso; ora i nuovi confini sono stati definiti, anche se costituiscono un compromesso e potranno essere certamente rivisti.

I benefici di un parco nazionale si possono vedere dal risultato della costituzione di un altro parco nazionale nella stessa Liguria, quello “delle Cinque Terre”: una visita, anche in questi giorni di epidemia, è più esplicativa di qualunque discorso tanto per la frequentazione di stranieri, quanto per tutte le attività locali, non solo di ristorazione.

Quanto ai benefici del “Parco Nazionale di Portofino” e dell’impatto, che questo parco potrà avere a livello internazionale, desidero riportare un aneddoto personale: a New York in una riunione di persone, tutt’altro che non qualificate, per spiegare dove si trovassero Genova e Chiavari, ho dovuto precisare che erano importanti città sulla costa tirrenica  rispettivamente a Ponente ed a Levante di Portofino, perchè tutti ben sapevano dove fosse Portofino.

Il “Parco Nazionale di Portofino” darà – credo – una nuova immagine internazionale a tutto il territorio interessato e rilancerà a livello internazionale perfino l’immagine turistica dell’intero nostro Paese; potrà portare fondi, sviluppo, prospettive di lavoro, commerciale, turistico e culturale, risorse e possibilità di ripresa.

Non è escluso possa perfino portare fondi del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR), che prevede espressamente il finanziamento di interventi per limitare il consumo di suolo.

Enrico Campagnoli

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