INPGI 2: scandaloso conflitto di interessi a danno dei colleghi più deboli. Richiesta l’attenzione del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Oggi, 31 marzo 2022, c’è stata in audizione dalla Commissione Parlamentare di controllo sugli enti previdenziali privatizzati il Presidente dell’INPGI,Marina Macelloni, assieme al Direttore Generale, Mimma Iorio. Questa la diretta tramessa dalla webtv della Camera e registrata da radio radicale.

Quest’audizione ha luogo dopo che la legge di bilancio 2022 (clicca qui) è intervenuta in modo iniquo sull’INPGI. Per comprenderne il significato si deve ovviamente sapere che l’istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani era costituito da:

1 – una gestione sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria per i giornalisti lavoratori dipendenti (INPGI1), in grave e crescente deficit, e da

2- un gestione separata per giornalisti che svolgono attività come liberi professionisti o nella forma di collaborazione coordinata e continuativa (INPGI2), in crescente attivo.

La legge di bilancio 2022, ai commi 103-118 dell’art.1 per evitare la bancarotta dell’INPGI1 e per garantire giustamente la tutela previdenziale dei giornalisti dipenendeti, ha stabilito, comma 103 dell’art.1, che “è trasferita, limitatamente alla gestione sostitutiva, all’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) che succede nei relativi rapporti attivi e passivi.

Sembra cioè si siano scaricati sull’INPGI2 i costi e le ineffocienze dell’INPGI, che l’INPS non si è certo voluto assumere; si sono scaricati stipendi d’oro, discutibili consistenti contributi ad enti terzi ed inefficienze sulla “gallina dalle uova d’oro”, l’INPI2, che dà ai propri pensionati stipendi da fame e che ha gli iscritti più deboli, che guadagnano pochi soldi al pezzo.

Come è potuto accadere?

Si è deliberato prima di conoscere?

La determinazione n. 129 del 30 novembre 2021 della Corte dei Conti sul controllo della gestione finanziaria dell’INPGI del 2019 (clicca qui) riporta a pag. 54 che “l’art.29 del disegno di legge di bilancio per il 2022, prevede il passaggio della gestione sostitutiva (Inpgi1) nel fondo pensioni lavoratori dipendenti dell’Inps, a far data dal 1 luglio 2022 …”.

Quindi è stato scritto il disegno di legge di bilancio 2022, senza conoscere cosa pensava la Corte di Conti sull’INPGI?

Si è escluso per esempio il commissariamento, prima che venissero conosciuti gli elementi critici della gestione dell’INPGI indicati dalla Corte dei Conti nella sua determinazione n. 129 del 30 novembre 2021 e si è offerto loro a scapito dei colleghi più deboli come salvagente “la gallina dalle uova d’oro”, l’INPGI2?

Sono state cioè ignorate le responsabilità di chi aveva ridotto l’ente in queste disastrose condizioni?

Si è data la possibilità a questo gruppo dirigente, evitando di considerare un evidente conflitto di interesse, di mantenere il posto ed i lauti stipendi, scaricando, a danno dei colleghi più deboli, sulla “gallina dalle uova d’oro”, l’INPGI 2, le criticità che certamente l’INPS non voleva assumersi, .

Il nuovo statuto dell’INPGI 2, che sarà predisposto secondo quanto disposto dalla legge di bilancio dalla dirigenza che ha portato l’ente a questo disastro, dovrà essere approvato dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Questi Ministeri potranno bloccare il disastro!

Simona Fossati, di Senzabavaglio, è intervenuta con due articoli con delle argomentazioni, che svelano dei retroscena ed indicano delle soluzionientrano, che per la loro gravità sottoponiamo integralmente alla tua attenzione.

Simona Fossati

Il primo articolo (clicca qui) ha come titolo:

“Le carte segrete: salviamo l’INPGI 2 dalla voracità e dagli interessi personali

Il secondo articolo (clicca qui) ha come titolo:

“Pressapochismo, errori e omissioni all’INPGI 2: blocchiamo il disastro”

Queste considerazioni sono portate all’attenzione dei Ministeri competenti perchè possano tenerle in dovuta considerazione.

Un pensiero su “INPGI 2: scandaloso conflitto di interessi a danno dei colleghi più deboli. Richiesta l’attenzione del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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