Un’ “osservazione” alla EU smaschera l’incompatibilità della proposta dell’Ordine di modifica della legge istitutiva,

Sul sito dell’ Ordine dei Giornalisti (OdG) sono pubblicate delle “Osservazioni” del Consiglio Nazionale dell’Ordine (CNOG) sulla ricognizione informale promossa dalla Commissione Europea sullo stato di applicazione nei Paesi EU della Raccomandazione 2021/1534 del 16 settembre 2021.

Si può leggere il testo della Raccomandazione della Commissione Europea cliccando qui.

Dopo due anni dall’emissione della Raccomandazione 2021/153, la Commissione Europea ha promosso questa ricognizione informale per sapere quali iniziative gli Stati Membri avessero intrapreso per dare attuazione alla suddetta Raccomandazione; non certo per aprire una consultazion sui contenuti della Raccomandazione 1534 emessa due anni fa e tanto meno sulla carta europea dei diritti fondamentali dell’uomo.

Il “Media freedom act”, al quale questa Raccomandazione, al punto 2, fa espressamente riferimento, e’ basato sul rispetto dell’art. 11 della carta europea dei diritti fondamentali dell’uomo, che, oltre al diritto di ogni cittadino di esprimersi con qualsiasi mezzo, previsto anche dalla Costituzione italiana, prevede per ogni cittadino la libertà di ricevere e diffondere informazioni e idee “senza l’interferenza di pubbliche autorità”,

La cosa curiosa è che, almeno stando a quanto si legge sul sito dell’ OdG, alla ricognizione informale sullo stato di applicazione della Raccomandazione, negli Stati Membri, non ha risposto il Goveno, ma ha “risposto” il Consiglio Nazionale dell’Ordine con le “osservazionni”, che si possono leggere sul sito dell’Ordine o cliccado qui.

La lettura della quarta Osservazione tematica, dal titolo “Sostegno agli organismi di autoregolamentazione”, obiettivo che non sembra presente nella Raccomandazione della quale la Commissione Europea che chiedeva lo stato applicativo, sembra voler metter in discussione diritti che vanno ben oltre la Raccomandazione e smaschera la improponibilita’ della proposta di modifica della legge istitutiva approvata daL Consiglio Nazionle dell’Ordine {CNOG}.

L’Ordine, in base alla legge istitutiva del 1963, è un ente di diritto pubblico, con i poteri che la legge gli assegna, non altri.

“Democraticamente” il CNOG e’ costituito per legge da due terzi di membri eletti da circa un terzo dei giornalisti, i professionisti, mentre i due terzi circa dei giornalisti, i pubblicisti, possono solo eleggere un terzo dei membri del Consiglio Nazionale.

L’Ordine non ha i poteri di modificare i criteri di accesso all’Albo e di modificare quanto previsto dalla legge: quando ha cercato di farlo, e’ stato oggetto di reprimende del Ministero Vigilante.

Il blocco da parte del Ministero Vigilante dell’ultimo tentativo alproposito ell’Ordine, ha comportato che il CNOG preparasse di tutta fretta delle linee guida per una proposta di legge modificativa della legge istitutiva.

Non vi è traccia nelle Osservazioni di nessun imbarazzo per aver proposto una riforma della legge istitutiva che preveda che un ente di diritto pubblico, non democraticamente eletto, possa arrogarsi la facoltà’ di interferire sul diritto di un cittadino di fare informazione in palese contrasto non solo con la Raccomandazione 2021/1534, ma addirittura con l’art,11 della carta europea dei diritti fondamentali dell’uomo.

Per diventare giornalisti pubblicisti si dovrebbe comunicare questo intendimento preventivamente all’Ordine, prima di scrivere su un giornale o far comunque informazione e si dovrebbe poi addirittura aver attribuito un “tutor”, giusto per non far mancar nulla all’indipendenza della figura del giornalista.

Per diventare giornalisti professionisti, sempre che abbia ancora senso mantenere i due Elenchi, visto che per il professionista non sarebbe più prevista l’esclusività della professione, occorrerebbe necessariamente una laurea, senza la previsione di altre procedure e modalità.

L’esercizio di un diritto fondamentale può essere legato necessariamente ad un titolo di studio?

La Federazione Nazionale Giornalisti Pubblicisti Italiani (FNGPI) ha predisposto una prima proposta di modifica e di superamento della legge istitutiva, alternativa alla proposta dell’Ordine ed in linea con la normativa europea sulle professioni, Per vederla clicca qui.

Dopo un opportuno approfondimento, sarà portata all’attenzione dei colleghi per le modificazioni del caso e poi a quella del Governo e dei Parlamentari.

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