L’INPGI stanzia fondi a favore dei giornalisti autonomi danneggiati per la contrazione dell’attivita’ dall’emergenza sanitaria COVID-19: un assegno una tantum di 500 Euro.

Si legge su INPGI Notizie del 27 marzo 2020 che l’ Istituto ha stanziato  42 milioni di euro in favore dei giornalisti autonomi danneggiati dall’emergenza sanitaria da COVID-19. Si rimanda ad una lettura integrale del testo pubblicato su  INPGI Notizie del 27 marzo 2020    per  avere una visione completa della possibilita’ di utilizzo di questi fondi da parte dei giornalisti autonomi ed in particolare dei pubblicisti.

Qui ci limitiamo a riprodurre integralmente ed a proporre all’attenzione dei colleghi ed in particolare a quelli interessati, ovvero a quelli iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dell’INPGI,  la parte che riguarda la “INDENNITA’ ECONOMICA PER CONTRAZIONE DELL’ATTIVITA’” dei giornalisti autonomi.

Si legge nel testo, ove sono state evidenziate in grassetto le parti piu’ significative:

“Tra le conseguenze più evidenti della situazione di emergenza vi è la sospensione di una serie di attivtà sociali, culturali e sportive, che hanno determinato il venir meno di una serie di incarichi da parte dei colleghi che operano nei rispettivi settori interessati. Fermo restando che, sul piano generale, il Governo ha previsto una misura di sostegno all’attività dei lavoratori autonomi con un indennizzo economico (600 euro una tantum) a beneficio dei soli iscritti alle gestioni autonomi INPS, mentre è stata demandata ad un successivo decreto ministeriale l’eventuale adozione di incentivi economici per il resto dei lavoratori autonomi (inclusi quelli iscritti agli enti e casse previdenziali dei professionisti) costituendo a tal fine un fondo dotato di uno stanziamento di 300 milioni, il Comitato amministratore dell’INPGI ha comunque previsto l’erogazione di un assegno una tantum, dell’importo pari a 500 euro, in favore dei colleghi iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dell’Istituto che, nell’ultimo triennio, abbiano conseguito un reddito compreso tra 2.100 euro e 30.000 euro e che abbiano registrato, nel trimestre marzo-maggio 2020, un calo dei compensi di almeno il 33% rispetto a quelli conseguiti nell’ultimo trimestre (ottobre – dicembre) del 2019.
La misura trova la propria copertura finanziaria nei residui dello stanziamento per l’attuazione del programma di assistenza sanitaria integrativa avviato in collaborazione con la CASAGIT e, pertanto, l’accesso all’indennità è riservato ai colleghi che non abbiano già usufruito di detto vantaggio.”

Si riporta   il link per scaricare il modulo preparato dall’INPGI per richiedere la suddetta indennita’: un’autocertificazione ove, fra l’altro, il richiedente deve certificare, a pena delle note sanzioni:

” – di trovarsi in difficoltà economica in seguito alla riduzione del lavoro dovuta alle misure adottate dall’autorità competente con il diffondersi del Covid-19 e di aver subito nel periodo marzo-aprilemaggio 2020 una diminuzione del reddito da attività professionale pari al ________ (almeno 33%) rispetto a quello riferito al trimestre ottobre-novembre-dicembre 2019;”

E’ stato riportato in grassetto  un elemento  che sembra innovativo rispetto al testo riportato da INPGI Notizie, ovvero che  il richiedente l’indennita’ deve dichiarare nell’autocertificazione,  a  pena delle note sanzioni, di trovarsi in difficolta’ economica  a seguito della diminuzione di almeno di 30% del suo reddito da attivita’ professionale nel trimestre marzo-aprile-maggio rispetto all’ultimo trimestre 2019.

Al momento, a prima lettura del modulo, e’ difficile valutare quanti colleghi  pubblicisti, che, come la legge istitutiva espressamente loro consente, svolgano anche un’altra attivita’ e  siano iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dell’INPGI, possano e siano interessati a richiedere questa indennita’ una tantum di 500 euro il prossimo giugno dopo aver verificato   a fine maggio di aver subito subito nel trimestre una diminuzione di almeno un  terzo del proprio reddito professionale per il Covid-19,   

I colleghi dovranno aver avuto un reddito  medio annuo nel triennio antecedente da 2100 a 30000 euro annui, complessivo, non solo dovuto, a meno di ulteriori precisazioni, alla sola attivita’ professionale giornalistica.

Al momento  anche se la richiesta di autocertificare una difficolta’ economica  sembra di trasformare l’indennita’ in un sussidio,  si evita ogni commento in attesa di chiedere con una consultazione ai colleghi pubblicisti cosa ne pensino.

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